

Nessuna certezza che accadrà davvero, per ora potrebbe essere solo un leak o, magari, addirittura una fakenews ma l’idea potrebbe essere quella giusta e aiutarci a pensarci due volte prima di insultare qualcuno via Twitter, rivelare informazioni confidenziali, pubblicare foto destinate a rimanere private o accendere discussioni sterili delle quali potremmo pentirci.


Il revenge porn come, ormai, abbiamo imparato a definire la pratica barbara di rendere pubblico online un video a contenuto esplicito senza il consenso della sua protagonista - protagonista al femminile perché normalmente è una donna – miete ogni anno, in un modo o nell’altro, distruggendo vite o, nei casi più gravi, spingendo donne al suicidio, decine di migliaia di vittime in tutto il mondo. Dal prossimo 8 marzo, il Garante per la protezione dei dati personali, farà un nuovo piccolo passo dalla parte delle vittime di questa forma di violenza che va fermata a ogni costo.


L’87% dei crimini denunciati – dice la pubblicità della Flock – negli Stati Uniti rimane irrisolto non perché la polizia si dia poco da fare ma per mancanza di prove e spesso la prova mancante è rappresentata dalla targa della macchina usata per commetterlo. La conclusione che segue è di disarmante semplicità ma non per questo quella giusta.


Si chiama Deep Nostalgia ed è un servizio online basato su algoritmi di intelligenza artificiale e big data che promette di animare le foto dei vostri antenati o, almeno, così viene presentato al pubblico perché, poi, come lo si usa dipende in buona parte da noi.


La National Security Commission americana sull’intelligenza artificiale, istituita nel 2018, ha appena presentato la sua relazione di fine lavori. Quasi ottocento pagine piene zeppe di decine di suggerimenti che il neo-Presidente Biden, secondo gli estensori del documento, dovrebbe seguire se vuole scongiurare il rischio di perdere la partita sull’intelligenza artificiale e restare l’uomo più potente del mondo.


In tutta sincerità mette i brividi, almeno stando a quanto noto qui, l’idea annunciata nei giorni scorsi e rilanciata venerdì dal Governatore del Nevada: autorizzare società private, ricche e tecnologicamente potenti a battere una propria bandiera, fissare le proprie regole, stabilire le proprie tasse e erogare servizi ai cittadini.


Costerà caro a Facebook aver usato, senza consenso, i dati biometrici dei suoi utenti. Un giudice californiano ha appena approvato un accordo transattivo, nell’ambito di una class action, per effetto della quale il gigante dei social dovrà versare agli utenti appartenenti alla classe interessata 650 milioni di dollari.


Prima o poi, speriamo prima che poi, torneremo a viaggiare. E, a quel punto, nella smarphone society nella quale viviamo, avere la certezza di poter usare il nostro telefonino a Roma, Parigi, Madrid o Berlino alle stesse condizioni sarà un elemento essenziale per sentirci europei. Ecco perché la proposta della Commissione europea arrivata nei giorni scorsi è preziosa.


Non servono i numeri, quali che essi siano, per dire che un bambino solo online – come d’altra parte offline – non è al sicuro ovunque. Ma il NCMEC, uno dei centri al mondo più attivo nel settore, ha appena pubblicato il suo rapporto annuale e vale la pena leggerlo.


Conoscete Spot, il cane-robot senza testa della Boston Dynamics? È quello che sin qui, in dozzine di video diventati rapidamente virali, abbiamo visto ballare con la grazia di una ballerina professionista, consegnare dolcetti o sostituire con ineguagliabile maestria il pastore di un gregge di pecore. In tanti sono preoccupati – probabilmente non a torto – che quello stesso robot possa essere utilizzato come un’arma letale.


Le videocall sono indiscutibilmente tra le protagoniste digitali dell’anno della pandemia. Senza sarebbe stato tutto enormemente più complicato nel settore pubblico e in quello privato, a scuola e al lavoro, nella vita professionale e in quella personale. Ma non c’è rosa senza spine. E, soprattutto, non c ‘è rosa che non punga se non la si prende per il verso giusto e con la necessaria cautela.


Ancora una sfida, una challenge come ormai abbiamo imparato a dire, ancora su TikTok anche se forse non solo su TikTok. Questa volta il rischio e di ritrovarvi più o meno nudi davanti a milioni di persone.


La notizia della settimana per chi si occupa di web e dintorni è arrivata ieri. Facebook, in Australia, ha bloccato la condivisione dei link ai contenuti informativi pubblicati dagli editori. E’ la risposta del socialnetwork a un disegno di legge che contiene regole non troppo diverse da quelle approvate di recente anche in Europa secondo le quali i social network, quando usano o fanno usare, anche se semplicemente attraverso link e snippet, i contenuti degli editori devono pagare a questi ultimi una percentuale dei loro profitti.


Si chiama scripta manent ed è una bella idea del Governo francese per tenere sott’occhio l’evoluzione dei documenti contrattuali che i grandi fornitori di servizi online ci fanno accettare spesso giocando sul fatto che sappiamo che cliccheremo su “accetta e continua” senza aver letto assolutamente nulla.


Ne vedremo delle belle perché le sfide che la c.d. intelligenza artificiale lancia, il più delle volte, inconsapevolmente alla società sono davvero incredibili. E se non ci credete fatevi un giro su BuzzFeed la popolare testata online americana e partecipate al Quiz che ha lanciato per San Valentino: in pochi minuti troverete l’anima gemella.


Le cam per tenere sotto controllo le nostre case, ormai, costano poche decine di euro e, soprattutto, si installano con estrema facilità. Difficile resistere alla tentazione di acquistarne un paio e star più tranquilli quando siamo fuori. Ma attenzione perché c’è il rischio che poi ci si ritrovi in casa meno soli di quanto non si pensi!


Basta una foto e il primo appuntamento non avrà più segreti. E’ una delle possibili applicazioni della richiesta di brevetto che la Clearview ha appena presentato all’ufficio brevetti americano.


Ha appena emesso il primo vagito rivedendo cinque delle milioni di decisioni assunte dal sistema di moderazione di Facebook ma già pensa in grande, anzi in grandissimo. Sto parlando del Facebook Oversight Board.


Capita nella vita reale e capita nella dimensione social. Si condivide un pezzo di strada, poi ci si allontana, per caso o per scelta. E non è detto che si voglia che chi abbiamo incrociato sul nostro cammino si faccia i fatti nostri per sempre.


Oggi è il Safer Internet Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione per un uso più sicuro e consapevole del web istituita nel 2004 dalla Commissione europea. E quest’anno cade nell’anno della pandemia e del next generation plan, due circostanze che dovrebbero attribuire a questo nostro Safer Internet Day un significato ancora più profondo del solito.


Il numero di applicazioni dell’intelligenza artificiale cresce ogni giorno e non c’è un settore della nostra vita che non ne sia interessato oggi o che non lo sarà domani. Oggi è la volta di un sistema diversamente intelligente capace di guardare una persona che suona il piano e riprodurne i suoni senza ascoltarlo come, probabilmente, il più navigato dei pianisti ma, in tempo reale.


Si comincia sempre così e poi fermarsi diventa difficile. Delta Airlines, una delle più grandi compagnie aeree americane ha appena annunciato che sta per consentire ai passeggeri che si imbarcano su uno dei suoi voli in partenza dall’aeroporto di Detroit la possibilità di salire a bordo senza mostrare un documento di identità ma semplicemente, si fa per dire, lasciandosi riprendere in volto da una telecamera.


Si chiama Blue Check Homes, è un nuovo servizio, per ora attivo solo in California grazie al quale potete chiedere e ottenere un flag blu, come quello che contraddistingue i profili di alcuni utenti su Twitter per intenderci, da attaccare sulla facciata di casa vostra per indicare che siete qualcuno che conta.


Nei mesi scorsi PornHub era finito sulla graticola mediatica dopo una bella inchiesta del New York Times nella quale si raccontava delle vite spezzate dalla diffusione attraverso la piattaforma di video con protagoniste donne – e talvolta ragazzine – non consenzienti. Ora PornHub annuncia un’idea per risolvere il problema ma non sembra quella giusta.


Basta caricare l’immagine di una persona qualsiasi online e gratis, aspettare qualche istante e, come per incantesimo, il servizio ci restituisce decine, centinaia o migliaia di altre immagini nelle quali quella persona è ritratta. Ci siamo il riconoscimento facciale è ormai una soluzione di massa e dobbiamo farci i conti.


In una società digitale come quella in cui viviamo gli errori nelle scelte tecnologiche rendono l’amministrazione meno efficiente in danno dei cittadini persino quando si tratta di combattere contro il virus.


Il nostro prossimo smartphone, probabilmente, lo ricaricheremo senza tirarlo fuori dalla tasca.


La recente iniziativa di Whatsapp di aggiornare i propri termini d’uso e la propria informativa per la privacy e la discussione globale che ne è derivata ha determinato molti a lasciare l’app di messaggistica di casa Facebook per Telegram.


Dopo tanto clamore, le prime cinque decisioni dei venti giudici del Comitato indipendente incaricato da Facebook di rivedere le proprie scelte in fatto di moderazione dei contenuti sono arrivate.


A volte il destino si prende gioco degli uomini. In Inghilterra il Governo avrebbe distribuito dei computer infetti nell’ambito di un programma finalizzato a tenere a casa i bambini per evitare la diffusione del virus nelle scuole.