Modem

RSI - Radiotelevisione svizzera

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Modem, appuntamento quotidiano (dal lunedì al venerdì) in onda dal 2000, dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati principalmente attraverso l’apporto ed il confronto di ospiti in diretta.

Le notizie scorrono veloci, si sviluppano e si perdono, sono abbondanti. Modem, ogni mattina, sceglie e propone un tema di sicuro interesse. Lo racconta con uno stile diverso da quello dell'attualità. Cerca e trova interlocutori di qualità per spiegare e dibattere ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere. È la trasmissione che dice i "perché" e aiuta a decodificare gli eventi destinata a tutti gli interessati ad andare oltre la notizia del giorno e che desiderano approfondire in maniera immediata il tema prescelto tramite dibattiti e interviste in diretta, reportage, collegamenti, approfondimenti, schede interne.

Modem offre regolarmente anche delle rubriche.

  • Modem Evento: una serata-dibattito e di incontro con il pubblico.

  • Modem Giovani: su argomenti che riguardano direttamente il mondo giovanile con tra gli ospiti anche i ragazzi.

  • Modem Incontro: non un dibattito, ma un'intervista con un solo ospite.

Una puntata al giorno, alle 08.30, per 5 giorni la settimana, da settembre a metà giugno.

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754 episodes

L’altro fronte

Torna ad alzarsi la tensione lungo il confine tra Libano e Israele. Un conflitto finora a “bassa intensità”, che in queste ultime ore ha vissuto un’impennata con continui lanci di razzi, da una parte e dell’altra del fronte. Non per nulla proprio ieri, nella retorica che lo caratterizza, il movimento sciita libanese Hezbollah è tornato a farsi sentire, dicendosi pronto a “difendere il Libano e a sostenere Gaza” promettendo di rispondere “rapidamente e in maniera decisiva ad ogni attacco israeliano”. Cosa sta capitando dunque lungo questo fronte? C’è davvero il rischio che la guerra tra Israele e Hamas, scoppiata ormai sei mesi fa, possa estendersi all’intera regione? E qual’è, dentro queste tensioni, il ruolo dell’Iran, il più grande nemico di Israele nella regione e finanziatore di Hezbollah? Domande che ci porteranno anche a guardare alla crisi umanitaria che sta sempre più colpendo la popolazione di Gaza e alla recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite che chiede un immediato cessate il fuoco. Argomenti che affronteremo con: GRETA CRISTINI, analista di geopolitica e reporter; MICHELE GIORGIO, collaboratore RSI a Gerusalemme; LORENZO TROMBETTA, collaboratore RSI dal Libano. Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay. 

30m
Mar 29, 2024
Ecco chi pagherà la 13esima AVS

Le rendite cresceranno dell’8.3 percento dal 2026, dopo il sì popolare all’iniziativa per l’introduzione di una tredicesima AVS. Se le spese erano note, ieri il Consiglio federale ha messo sul tavolo le sue idee per finanziare questo aumento. Una maggior uscita che arriva in un momento delicato per le finanze federali. Nelle intenzioni del governo toccherà ai lavoratori e ai datori di lavoro passare alla cassa con un aumento dei contributi salariali, con la variante di coprire una parte di questi costi con un aumento dell’IVA. A far discutere è anche la proposta di ridurre la quota di finanziamento dell’AVS a carico della Confederazione, e l’ipotesi di rimettere sul tavolo l’aumento dell’età lavorativa al momento di discutere della prossima riforma AVS. La palla passa ora alle Camere, a Modem ne discutono tre parlamentari ticinesi: GRETA GYSIN, Verdi, anche presidente del sindacato Transfair ALEX FARINELLI, PLR FABIO REGAZZI, Il Centro, pure presidente dell’USAM

31m
Mar 28, 2024
Svizzera: criminalità in aumento

Forse non ce ne rendiamo conto ma in Svizzera, ogni settimana, una persona perde la vita perché vittima di un omicidio. Nel nostro Paese l’anno scorso sono state uccise 53 persone, un dato che indica un aumento del 26% rispetto al 2022. Ma ad aumentare sono anche i tentati omicidi e il numero di persone ferite gravemente. Ce lo dice la statistica criminale annuale, pubblicata dall’ufficio federale di statistica. Una pioggia di dati per capire come sono andate le cose sul fronte sicurezza nel corso del 2023, con una tendenza all’aumento dei casi in diversi ambiti. Su tutti spicca l’incremento del 70% dei reati contro il patrimonio. In aumento del 30% circa anche la criminalità online. Una fotografia della criminalità nel nostro Paese che varia da cantone a cantone e che, anche per questo, richiederebbe una maggiore collaborazione tra le 26 polizie cantonali del nostro Paese. Senza dimenticare le interazioni con la polizia federale e la cooperazione a livello internazionale. Di reati e di sicurezza discuteremo con: Monica Bonfanti, comandate della Polizia del canton Ginevra Renato Pizolli, portavoce della Polizia cantonale ticinese Alessandro Trivilini, responsabile del Servizio informatica forense della SUPSI Francesco Lepori, giornalista RSI e responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata

30m
Mar 26, 2024
Dopo l’attentato a Mosca

Chi aveva interesse a colpire la sala concerti Crocus alla periferia di Mosca e quali le possibili conseguenze.  Il gesto è stato rivendicato dallo stato islamico del Kohrasan. Ma il Cremlino ha presto additato l’Ucraina come responsabile.   Che cos’è oggi quello stato islamico, del Kohrasan o no, a cui avevamo più o meno smesso di prestare attenzione.   Una discussione con:   ROSALBA CASTELLETTI, corrispondente da Mosca per La Repubblica   GIULIANO BATTISTON, giornalista e ricercatore freelance, esperto di Afghanistan e Radicalismo islamico   ALDO FERRARI, responsabile Osservatorio Russia, Caucaso e Asia Centrale, ISPI Milano; professore Università Ca’ Foscari, Venezia  

30m
Mar 25, 2024
Modem Evento: Mendrisio al voto

Spazio al terzo dibattito che dedichiamo alle Elezioni comunali. Modem è in diretta da Genestrerio, quartiere di Mendrisio, alla presenza di studenti dei Centri professionali di Mendrisio e del Liceo cantonale. Mendrisio, assurta allo status di città dal 2013 - dopo l’ultima grande aggregazione – quasi 16mila abitanti… una popolazione stabile negli ultimi 4-5 anni, una vivacità politica presente (fosse solo per le raccolte firme e i referendum), polo culturale e accademico – oggi si conta anche la SUPSI. Eppure quando si parla di Mendrisio sembra sempre di star parlando di una piccola città, che ha poca voce in capitolo sul piano regionale e nazionale… Ne parleremo con 7 ospiti tutti candidati per il Municipio: SAMUELE CAVADINI, sindaco uscente, PLR DANIELE CAVERZASIO, municipale uscente per la LEGA CLAUDIA CRIVELLI BARELLA, candidata per l’Alternativa DAVINA FITAS, candidata per il CENTRO MASSIMO CERUTTI, municipale uscente – eletto 3 anni fa sulla lista PLR e oggi in quota UDC ANASTASIA GILARDI, candidata sulla Lista Civica per Mendrisio PAOLO HAEGLER, candidato per Avanti con Ticino e Lavoro

54m
Mar 22, 2024
Giovani, c’è chi fa fatica

A dirlo uno studio di , secondo cui i ragazzi e le ragazze nel nostro paese sono sempre più vulnerabili e non protetti a sufficienza. Un fenomeno che colpisce in particolare le ragazze tra i 13 e i 15 anni. In questo contesto di difficoltà sono generalmente in aumento le forme di dipendenza: alcool, fumo, droghe leggere e pesanti e uso problematico di internet. Basta dire che il 12% dei quindicenni ha già abusato di sonniferi o di tranquillizzanti. Un disagio giovanile che sta affollando i reparti d’ospedale che si prendono cura di queste patologie. Ricordando che in Svizzera la maggior parte dei giovani sta bene, discutiamo con: SARA FUMAGALLI, psichiatra e psicoterapeuta della Clinica Santa Croce di Orselina EDO CARRASCO, operatore sociale e direttore della Fondazione “” MARKUS MEURY, portavoce di

30m
Mar 21, 2024
In Italia Swisscom raddoppia

Settimana scorsa la conferma: Swisscom rileva Vodafone Italia per 8 miliardi di euro e rafforza le sue attività nella Penisola dove già possiede Fastweb e dove diventerà il secondo operatore nel campo delle telecomunicazioni, dietro solo a TIM, vale a dire a Telecom Italia. L’acquisizione ha fatto e farà discutere non solo perché è la più importante mai conclusa da Swisscom all’estero o perché il mercato italiano della telefonia è considerato il più competitivo e rischioso d’Europa, ma anche e forse soprattutto perché ripropone, in campo politico, un paio di domande non nuove: se Swisscom per crescere deve prendere rischi all’estero, bisogna privatizzarla? Se Swisscom per garantire il servizio universale in Svizzera deve restare in mano pubblica, bisogna impedirle di prendere rischi all’estero? Nei discutiamo con due consiglieri nazionali: PAOLO PAMINI, UDC MARTIN CANDINAS, Alleanza del Centro E con: ANDREA BIONDI, giornalista de Il Sole 24 Ore

30m
Mar 20, 2024
CH-UE: si riparte

A quasi tre anni dall’abbandono unilaterale, da parte della Svizzera, dei negoziati per un accordo quadro, ieri sono ufficialmente ripartiti i negoziati fra Svizzera e Unione europea per nuovi accordi bilaterali che forse permetteranno di aggiornare le regole degli scambi. Lo scopo è arrivare, entro la fine dell’anno, ad accordi nei rami dell’energia, della libera circolazione delle persone e dei trasporti terrestri. In alcuni casi si tratta di nuove intese in altri di aggiornamenti di accordi esistenti. Al centro delle discussioni non vi sono soltanto questioni economiche ma ugualmente elementi istituzionali, come la ripresa dinamica del diritto o il coinvolgimento della Corte di giustizia europea, saranno parte delle discussioni. Proprio su questi ultimi aspetti, in Svizzera, non tutti la vedono allo stesso modo sull’opportunità, sulle implicazioni e soprattutto sulle possibili conseguenze per la sovranità del nostro paese. Fra un’isola indipendente (felice o infelice) e un Paese (coeso o non coeso) connesso con i suoi vicini, vi proponiamo un faccia a faccia in diretta tra:  MARCO CHIESA – presidente della commissione affari esteri del Consiglio degli Stati e presidente uscente dell’UDC nazionale; JON PULT – consigliere nazionale PS, GR.  Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay. 

30m
Mar 19, 2024
Cronaca di un’elezione annunciata

Dopo 24 anni di potere ininterrotto di Vladimir Putin, da domani la Russia avrà ... ancora lo stesso presidente. Sempre lui, sempre Vladimir Putin. Scontato l’esito delle elezioni che si sono tenute questo finesettimana, nessuno si aspettava qualcosa di diverso. Anche perché - com’è già stato ampiamente detto - qualcosa di diverso era de facto impossibile.   Ma cosa significa Putin per la Russia e per i russi? Di quanto sostegno gode davvero? È possibile immaginare il Paese senza di lui, ora? Quali le alternative? E che ruolo ha giocato in queste elezioni la guerra – o nel linguaggio ufficiale di Mosca l’ “operazione speciale” - in Ucraina? Ne parliamo con: CHIARA SAVI, inviata in Russia del radiogiornale RSI per le elezioni GIOVANNI SAVINO, esperto di nazionalismo russo e professore all’Università Federico II di Napoli VALERY PANYUSHKIN, scrittore e giornalista russo, già inviato di guerra, ha lavorato per le principali testate indipendenti russe, tra cui il giornale Novaya Gazeta. Ora vive a Riga. Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

30m
Mar 18, 2024
Modem Evento: Locarno al voto

Puntata di Modem evento in esterno, dal Centro Professionale Tecnico di Locarno, per questo secondo dibattito elettorale in vista delle Comunali del prossimo 14 aprile. Sotto la nostra lente metteremo la città di Locarno, con i suoi problemi, le sue sfide e le sue possibili carte vincenti da giocare sul tavolo della politica ma anche della tenuta sociale e finanziaria di questo polo, il terzo per numero di abitanti, del Canton Ticino.   Un polo dalla chiara vocazione turistica ma che cerca, anche in altri settori, la linfa necessaria per poter crescere, in un contesto non certo facile, in particolare per il calo demografico degli ultimi anni e per una certa fragilità dei conti pubblici. Senza contare l’eterno cantiere aperto delle aggregazioni, un vero e proprio tabù nell’intera regione del Locarnese.  Ne parleremo con sei candidati al Municipio:  BRUNO BAERISWIL, candidato del gruppo Lega/UDC e Indipendenti;  GIANFRANCO CAVALLI, candidato di Sinistra Unita, e segretario politico del Partito operaio e popolare;  BRUNO CEREGHETTI, candidato di Avanti con Ticino  MARCO PELLEGRINI, candidato del Centro;  NICOLA PINI, municipale uscente, del PLR;  PIERLUIGI ZANCHI, municipale uscente, della Lista Verdi e Indipendenti.  Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

1h 0m
Mar 15, 2024
Di frontiere, accoglienza e statuti

Alla fine di quest’anno saranno 30 forse 40’000 le persone che avranno varcato le frontiere svizzere per chiedere asilo politico oppure per ragioni economiche. A queste persone si aggiungono gli oltre 65’000 cittadini ucraini che beneficiano dello statuto S e godono di protezione speciale. Il nuovo consigliere federale responsabile di questo dossier, Beat Jans, ha promesso una svolta nella gestione migratoria: procedure ultrarapide per chi arriva dai paesi nordafricani e maggiore severità con chi è recidivo nel commettere reati. Ma per una parte della politica questo non basta. UDC e Lega chiedono con insistenza il ripristino dei controlli sistematici alle frontiere. Anche il PLR lancia la sua offensiva puntando sull’espulsione sistematica di chi non ottiene l’asilo e sulla conclusione di accordi di riammissione sia con i paesi di provenienza, sia con paesi terzi. La sinistra insiste invece sulla necessità di accogliere chi fugge da situazioni invivibili e sull’inserimento rapido nel mondo del lavoro di chi ottiene il diritto di restare. Modem dibatte, da Berna, coni consiglieri nazionali: LORENZO QUADRI – Lega dei ticinesi GIORGIO FONIO – Alleanza del Centro Intervista registrata a: GRETA GYSIN – I Verdi, presidente della Commissione istituzioni politiche

30m
Mar 14, 2024
Haiti nel caos

La crisi senza fine di Haiti, sfociata nel caos un mese fa quando i gruppi armati hanno attaccato la capitale Port-au-Prince e culminata ieri con le dimissioni del primo ministro Ariel Henry. La tragedia umanitaria e sociale di Haiti mai veramente rialzatasi dalle crisi precedenti, sin dal violentissimo terremoto del 2010, attraverso turbolenze istituzionali fino all’assassinio nel luglio del 2021 del presidente in carica Jovenel Moise.   Oggi torniamo ad accendere i riflettori sulla parte est dell’isola caraibica di Hispanionla, Haiti appunto. Lo facciamo per rendere conto di un vero e proprio caos istituzionale, politico e soprattutto umanitario e cercheremo di comprenderne le origini con l’aiuto di: LAURA DAVERIO, collaboratrice RSI dal centroamerica ANTONELLA MORI, direttrice del programma America latina dell’Ispi e professoressa all’Università Bocconi di Milano Testimonianza registrata di SANDRO AGUSTONI, missionario per la Diocesi di Lugano nel sud del Paese.  

29m
Mar 13, 2024
Fisco: tu, io e gli altri

Come risolvere il problema della discriminazione fiscale delle coppie sposate? È una questione di cui si discute da almeno 40 anni. A livello cantonale è già stata più o meno risolta con diverse metodologie fiscali. A livello federale non si è mai riusciti a farlo.   Sulla spinta di un’iniziativa popolare consegnata dalle Donne PLR, il Consiglio federale propone ora di introdurre, sia a livello federale sia a livello cantonale, il modello della tassazione individuale per tutti, anche per i partner delle coppie sposate o registrate: i salari di marito e moglie non verrebbero più addizionati in un’unica dichiarazione d’imposta, ma resterebbero distinti in due dichiarazioni individuali, come avviene per i “single” o per i partner delle coppie di concubini.   Secondo il Governo, un simile modello sopprimerebbe la discriminazione fiscale delle coppie sposate e incentiverebbe l’entrata delle donne nel mercato del lavoro. C’è però chi lo contesta perché penalizzerebbe la famiglia tradizionale: quella dove un partner non lavora o lavora poco.  Ne discutiamo con:   ANNA GIACOMETTI - consigliera nazionale PLR GR  MARTIN CANDINAS - consigliere nazionale Il Centro GR  BRUNO STORNI - consigliere nazionale PS TI 

30m
Mar 12, 2024
Democrazia e libertà

Dalla Grecia antica al suffragio universale, passando attraverso guerre, rivendicazioni e distorsioni. La democrazia è nata come modello imperfetto per gestire la cosa pubblica ed è rimasta un modo di governare totalmente perfettibile. Ha dei limiti, non si applica allo stesso modo in tutte le società e non è necessariamente esportabile ovunque e a qualsiasi prezzo. La Storia ci insegna.  La Svizzera però ne va fiera. Forse persino più fiera di altri paesi occidentali. A livello federale i cittadini -maschi prima e cittadinanza tutta dal 1971- hanno votato ben 700 volte su vari temi. Eppure negli indici mondiali sull’applicazione della democrazia, i paesi nordeuropei ci battono. Modem ha preso spunto dalla pubblicazione del libro “” di Adriano Cavadini per moderarne la presentazione pubblica al Centro svizzero di Milano. E vi propone una sintesi della discussione che ne è scaturita.  Con:  ADRIANO CAVADINI – ex consigliere nazionale PLR TI FERRUCCIO DE BORTOLI – giornalista e presidente Fondazione Corriere della Sera  ALBERTO MARTINELLI – prof. emerito di sociologia e scienze politiche  

30m
Mar 11, 2024
Modem Evento: Bellinzona al voto

Modem Evento oggi dalla Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona per una puntata un po’ speciale: la prima di una seria di 4 che dedicheremo alle elezioni comunali del 14 aprile. Oggi appunto per parlare delle sfide di Bellinzona fra nuovi investimenti e vita di quartiere. I prossimi appuntamenti toccheranno anche Locarno, Mendrisio, Lugano.  La formula è semplice: un candidato al Municipio per ogni lista presentata. A Bellinzona per questa puntata ci sono i seguenti 9 candidati:   Mario Branda, sindaco uscente, Ps, lista Unità di sinistra;    Camilla Guidotti, candidata del Centro;  Marco Pellegrini, candidato per il PLR;  Ivano Beltraminelli, UDC, candidato per la lista Lega/UDC;   Per coloro che in Municipio non hanno rappresentanti, ci sono:     Maura Mossi Nembrini, per il movimento Più Donne, che fa lista con Avanti con Ticino e Lavoro;   Orlando Del Don, candidato per il Noce;  Daniele Machado, Verdi, Verdi+Forum Alternativo; Martino Colombo, Movimento per il Socialismo, lista MpS e Indipendenti;   Jürg Heim, candidato per HelvEthica. 

54m
Mar 08, 2024
In Guerra chi rompe paga?

Dagli yacht degli oligarchi alle riserve estere della Banca centrale della Federazione russa, sono centinaia i miliardi di proprietà russa che l’Occidente ha congelato, dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina due anni fa. Miliardi che si vorrebbero poter usare per ricostruire l’Ucraina. Ma farlo, in modo legale, è più facile a dirsi che a farsi.  Oggi a Berna il Consiglio degli Stati ha iniziato la discussione proprio sul ruolo della Svizzera nell’elaborazione di una base legale relativa al congelamento – ed eventualmente al sequestro – dei beni statali russi, in particolare quei quasi 300 miliardi di franchi di riserve estere della Banca nazionale russa, che si stima si trovino in Europa. Sette milioni e mezzo quelli in Svizzera.   Cinque le mozioni in discussione, tutte hanno il sostegno del Governo e tutte chiedono la stessa cosa: che il Consiglio federale si faccia promotore – attivo – “affinché si istituisca una base legale a livello internazionale, che permetta che i beni di uno Stato che ne aggredisce un altro vengano confiscati e usati per risarcire l’aggredito…” attualmente una simile base legale, non esiste.  Si tratta di una tematica complessa che da due anni è oggetto di analisi, discussioni e anche scontri politici a livello internazionale. E che, nel caso della Svizzera, ha implicazioni specifiche legate al suo statuto di Paese neutrale. Ne discutiamo oggi a Modem con tre ospiti:  LORENZO QUADRI, consigliere nazionale Lega dei Ticinesi  CARLO SOMMARUGA, consigliere agli Stati PS/GE TARCISIO GAZZINI, professore di Diritto internazionale all’Università di Padova 

30m
Mar 07, 2024
Trump pigliatutto nelle primarie USA

Si è votato in una quindicina di stati e in palio c’erano circa un terzo dei delegati elettorali, a conti fatti per novembre si prospetta una replica dello scontro di quattro anni fa fra Trump e Biden. Una corsa verso la Casa Bianca che si ripresenta serrata e il cui esito dipenderà da numerose variabili; menzioniamo qui la questione dell’età dei due candidati, la spada di Damocle dei procedimenti giudiziari aperti contro Donald Trump e la voglia di un cambio generazionale, gradita a molti elettori finora rappresentati solo da Nikki Haley. Se ne discute a Modem con: RAFFAELLA BARITONO, Professoressa ordinaria di Storia e politica degli Stati Uniti presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna ANDREW SPANNAUS, giornalista, analista USA in Italia ANDREA VOSTI, corrispondente RSI negli USA Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

30m
Mar 06, 2024
Cannabis, che aria tira?

Di Cannabis e del suo futuro – più o meno legale – nel nostro Paese. Di progetti pilota per una distribuzione ad uso ricreativo, di contrasto al mercato nero o ancora di eccessiva banalizzazione dei consumi di Marjiuana... insomma che aria tira attorno all’annosa questione della liberalizzazione della Cannabis in Svizzera?   Oggi parliamo dunque di “legalizzazione della Cannabis”, questo il termine esatto utilizzato in una iniziativa del Canton Soletta che verrà discussa questa mattina in Consiglio nazionale. Ne parliamo non tanto per riferire dell’esito di questa proposta (che tra l’altro si accoda ad un’altra iniziativa parlamentare (promossa dall’esponente del Centro Heinz Siegenthaler) già accolta e il cui progetto di legge occuperà i prossimi due anni) piuttosto per guardare un po’ più da vicino la questione di una legalizzazione, liberalizzazione, depenalizzazione che non hanno mai fatto smettere di discutere negli ultimi 20 – 30 anni... non solo nella Berna federale ma anche in Canton Ticino che visse - a cavallo degli anni 2000 - un periodo abbastanza tumultuoso attorno al fenomeno dei Canapai (che peraltro sfruttavano una falla nella legge)  Ne parliamo con SIMONE GIANINI, consigliere nazionale del PLR FABRIZIO SIRICA, copresidente del Partito socialista in Ticino

30m
Mar 05, 2024
Tredicesima AVS: il si al 58.2%

Doveva essere una votazione tirata, è invece stato un trionfo per chi aveva puntato sulla perdita di potere d’acquisto e sull’aiuto agli anziani in difficoltà. Se per ora i fautori del si festeggiano, resta da chiarire come verrà finanziata questa tredicesima AVS. Nel campo dei critici c’è delusione e ci si chiede come reagire, anche perché le finanze federali hanno conosciuto tempi migliori e fra qualche mese si voterà sulla riforma del secondo pilastro. Senza dimenticare il no deciso del popolo alla proposta di alzare l’età del pensionamento. Ne discutono a Modem: CHIARA LANDI, sindacalista Unia Ticino MONICA RÜHL, direttrice di Economiesuisse SEAN MUELLER, politologo Università di Losanna Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.

30m
Mar 04, 2024
La spesa che pesa

Ma questa sofferenza quanto è generalizzata, settoriale? Perché se è vero che c’è chi chiude filiali, dall’altra parte c’è anche chi ne apre di nuove. Dati dell’Ufficio federale di statistica alla mano, per l’insieme del Paese, da fine 2021 si registra un trend in calo della cifra d’affari … ma va detto che la pandemia – e la chiusura delle frontiere – aveva aiutato una parte del commercio al dettaglio. Di certo il settore deve far fronte in tutto il Pese e non solo a varie sfide, congiunturali – franco forte, inflazione - e – per così dire – epocali, pensiamo alle vendite online. Ma oltre a queste sfide, quanto il Ticino è un sonderfall, un caso particolare, e qui il pensiero va subito alla… spesa oltrenconfine? E quanto è opportuno – e possibile – combattere questo fenomeno? Ne parliamo con: ANTONELLA CRÜZER, segretaria generale ACSI MATTIA KELLER, direttore Migros TI STEFANO RIZZI, direttore divisione Economia TI ALESSANDRO SIVIERO, esperto di marketing e docente senior SUPSI Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay.

29m
Mar 01, 2024
Pubblico e parapubblico: il giorno dello sciopero!

Il Ticino si prepara a quello che, a detta dei sindacati, potrebbe essere il più grande sciopero del settore pubblico e para-pubblico (sono 20’000 i lavoratori interessati) mai visto sin qui.  La politica rimarrà a guardare, convinta di quanto sia già stato deciso o i manifestanti riusciranno ad ottenere qualcosa in più? Il margine di manovra, dopo il voto sul preventivo 2024 del Cantone, sembra lasciare poco spazio alle richieste della piazza. È normale quindi chiedersi se si stia parlando di rivendicazioni legittime o se, come sostenuto da alcuni partiti, tutto sommato si tratti di una sorta di capriccio.   Sta di fatto che oggi, scioperanti e manifestanti, chiederanno al Governo di rinunciare alla non sostituzione del 20% del personale partente, ribadiranno che 400 fr. e due giorni e mezzo di vacanza non bastano per compensare l’aumento del costo della vita. Più in generale chiederanno uno stop ai tagli nel settore pubblico e in particolare nelle scuole, nel settore sociosanitario e in quello socioeducativo (anche in vista del preventivo 2025).   Il personale statale quindi torna in piazza e lo fa nonostante le concessioni fatte dal parlamento dopo la manifestazione “stop ai tagli” del 20 gennaio, grazie (probabilmente in parte) alla quale si è rinunciato ai tagli previsti per i sussidi ai premi di cassa malati e si è rinunciato al taglio del 2% sui salari del personale dello Stato che superano i 60’000 franchi l’anno.   Questo sciopero servirà ancora a qualcosa o non farà altro che alimentare il fuoco di chi crede che ci sia una classe di lavoratori privilegiata, quella degli statali, e gli altri, che arrancano e lo fanno in silenzio?   Ne discutiamo con:   XAVIER DANIEL, segretario del sindacato OCST;  ALESSANDRO SPEZIALI, presidente del PLR ticinese e deputato in Gran Consiglio.    Interventi registrati di:   SABRINA ALDI, deputata in Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi;   ENRICO QUARESMINI, portavoce della rete ErreDiPi.   , dal lunedì al venerdì, su RSI, Rete Uno e LA1 alle 08:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app RSI e RSIPlay. 

31m
Feb 29, 2024
Bastano 16 anni per poter votare?

Torna sui banchi del parlamento la proposta di accordare il diritto di voto e di elezione a partire dai 16 anni. Il tema è rimbalzato più volte fra l’aula del Consiglio nazionale - favorevole - e la sua Commissione per i diritti politici - contraria. Numericamente i fronti erano molto vicini, ma ora ad inizio legislatura sarà un parlamento rinnovato a decidere se stralciare la proposta, così come proposto dalla maggioranza della Commissione. Sedicenni che a livello cantonale finora hanno ricevuto il diritto di voto solo nel Canton Glarona. I sostenitori del “si” sottolineano il potenziale politico che si potrebbe mobilitare coinvolgendo prima i giovani. Gli scettici, che sostengono il “no”, pongono invece l’accento sulle incoerenze che verrebbero a crearsi fra diritti e doveri. Per esempio si potrebbe votare a 16 anni, ma senza il diritto di firmare un contratto. I due ospiti della puntata siedono in Consiglio Nazionale: TAMARA FUNICIELLO, PS Berna PIERO MARCHESI, UDC Ticino Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay.

30m
Feb 28, 2024
La ferrovia del futuro

In materia di binari, la Svizzera ha un primato: è il Paese che dispone della più alta densità ferroviaria in Europa. Una rete che necessita però di nuovi e costanti investimenti, anche per quanto riguarda la manutenzione. Un tema che ha occupato il Consiglio nazionale nella sua prima giornata di dibattiti in questa sessione primaverile delle Camere federali. Con un risultato: il fondo per le infrastrutture ferroviarie finanzierà quasi 3 miliardi di franchi per realizzare o completare diversi progetti. Si va dal raddoppio completo dei binari nella galleria del Lötschberg, ad nuovo tunnel tra Losanna e Ginevra passando da vari potenziamenti attorno alla città di Zurigo. Interessato anche in Ticino, con il terzo binario di Bellinzona e la nuova stazione in Piazza indipendenza. Il via libera del Parlamento – il Nazionale si è allineato ad una precedente decisione degli Stati - riguarda anche il nuovo tram-treno nel Luganese. Un dibattito che ha messo in evidenza i diversi interessi regionali, con la Romandia in particolare, ad alzare la voce. A detta di diverse deputate francofone la Romandia sarebbe il parente povero delle ferrovie svizzere. Argomenti che abbiamo affrontato con: ALEX FARINELLI, consigliere nazionale del PLR e BRUNO STORNI, del Partito socialista. E con un paio di interventi registrati dalla seduta del Consiglio nazionale Occasione anche per parlare della liberalizzazione del traffico internazionale dei passeggeri, prevista nella bozza del nuovo accordo tra Svizzera e Unione europea, i cosiddetti Bilaterali 3. Tema che farà di certo discutere, se e quando i negoziati con l’UE entreranno nel vivo. , dal lunedì al venerdì, su RSI, Rete Uno e LA1 alle 08:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app RSI e RSIPlay. 

29m
Feb 27, 2024
Quo vadis Senegal?

tutti, o quasi, di questo tenore i titoli dei principali giornali che coprono le notizie dal paese africano che dal 3 febbraio scorso è improvvisamente precipitato in una crisi istituzionale. A 48 ore dall’inizio ufficiale della campagna elettorale l’attuale presidente del Senegal, Macky Sall, il cui mandato scade il prossimo 2 aprile, aveva infatti annunciato il rinvio delle elezioni, originariamente previste per la giornata di ieri.   Una mossa giustificata da un “mantenimento dell’ordine pubblico” e per permettere di fare chiarezza attorno alle dispute che riguardano la lista dei candidati. Giustificazioni che non hanno convinto l’opposizione e la comunità internazionale ma soprattutto che hanno scatenato una crisi istituzionale senza precedenti in uno dei paesi più democraticamente stabili del Continente. A sostenere le proteste è arrivata anche la decisione del Consiglio costituzionale senegalese che ha dichiarato contraria alla Costituzione la legge che rinvia le elezioni presidenziali al 15 dicembre 2024 e ha annullato il relativo decreto del Presidente. Macky Sall, ha quindi indetto, per oggi e domani, una sorta di tavola rotonda allo scopo di giungere ad un accordo sulla data delle prossime elezioni presidenziali. Basterà questo a riportare sui binari della democrazia il paese dell’Africa occidentale?  A Modem ne discutiamo con:   GIOVANNI CARBONE, Responsabile del Programma Africa dell’ISPI e professore di scienze politiche all’Università statale di Milano;  MATTEO FRASCHINI KOFFI, collaboratore RSI dalla regione;  BETTINA MÜLLER, inviata RSI in Senegal.  , dal lunedì al venerdì, su RSI, Rete Uno e LA1 alle 08:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app RSI e RSIPlay. 

30m
Feb 26, 2024
Due anni di guerra

Doveva durare qualche settimana … sabato saranno due anni dall’aggressione della Russia all’Ucraina. In occasione di questo anniversario, dedichiamo la puntata – l’ennesima – di Modem a questa guerra. Facendo il punto della situazione al fronte: i recenti successi militari della Russia quanto sono davvero importanti e in che ottica, militare o diplomatica? Quanto pesa e quanto peserà in futuro – sulle sorti del conflitto - il calo degli aiuti militari da parte degli alleati di Kiev? Interpellando i nostri ospiti su quale sia la vita – a due anni da quel 24 febbraio del 2022 – degli Ucraini, quelli nelle zone meno colpite dal conflitto, ma anche quelli che vivono sulla linea del fronte o nei territori occupati E, infine, discutendo dei possibili sviluppi del conflitto. Con noi: VINCENZO CAMPORINi, Generale in pensione, già capo di Stato maggiore dell’Aereonautica militare e della difesa in Italia DAVIDE MARIA DE LUCA, nostro collaboratore, giornalista che vive a Kiev LUCA STEINMANN, anche lui nostro ospite, in varie occasioni, in questi due anni. Ha seguito sul terreno il conflitto, in particolare dalle regioni occupate dai Russi, da qualche mese è rientrato proprio dal Donbass sotto controllo di Mosca , dal lunedì al venerdì, su RSI, Rete Uno e LA1 alle 08:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app RSI e RSIPlay. 

30m
Feb 23, 2024
Quale destino per Julian Assange?

Torniamo sul caso Assange, dopo due giorni di udienze dell’Alta Corte di Giustizia britannica chiamata a decidere sull’istanza d’appello presentata dal co-fondatore di Wikileaks contro la sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio e rischia fino a 175 anni di carcere. Per una decisione dei magistrati britannici occorrerà verosimilmente attendere qualche giorno, ma questa interminabile vicenda giudiziaria, tornata sotto i riflettori dell’attualità, ripropone interrogativi fondamentali sui principi della giustizia e della democrazia, sulla libertà dell’informazione, ed ora anche e sempre più sul rispetto dei diritti umani.   Per l’avvocata e attivista per i diritti umani, Stella Assange, moglie di Julian, detenuto da quasi cinque anni in Inghilterra si tratta di una persecuzione politica. In America Assange deve rispondere della pubblicazione di decine di migliaia di documenti militari e diplomatici segreti, trafugati da Chelsea Manning, un’analista dell’intelligence dell’esercito statunitense condannata a 35 anni di prigione, poi “graziata” da Barack Obama dopo sette anni di carcere. I file rivelavano rapporti diplomatici nascosti e rivelazioni sulle morti di civili nelle guerre USA in Iraq e Afghanistan, così come i nomi di coloro che, sul posto, stavano collaborando con i servizi e le forze armate statunitensi. Un’estradizione giustificata o un attacco alla libertà di informare?  Ne discutiamo con: MAURO BARBERIS, professore di filosofia e teoria del diritto all’Università degli Studi di Trieste;  PHILIP DI SALVO, ricercatore all’Università di San Gallo;  STEFANIA MAURIZI, giornalista d’inchiesta.  

29m
Feb 22, 2024
In pensione a 66 anni...e forse anche oltre

IN PENSIONE A 66 ANNI? E FORSE ANCHE OLTRE È la seconda iniziativa popolare in votazione il prossimo 3 marzo. È stata lanciata dai Giovani Liberali e chiede di portare gradualmente l’età di pensionamento a 66 anni, sia per le donne sia per gli uomini, e questo entro il 2033. A partire da quell’anno si dovrà poi tener conto della speranza di vita per fissare il momento della pensione, con un crescendo che nel 2042 sposterebbe la fine di una carriera lavorativa a 67 anni. L’obiettivo degli iniziativisti è quello di garantire a lungo termine la tenuta finanziaria dell’AVS. Andare in pensione più tardi significa aumentare le entrate del primo pilastro ma anche ridurre le uscite di questa assicurazione sociale nata nel 1948. Consiglio federale e parlamento hanno entrambi bocciato questa proposta, considerata troppo rigida. Inoltre l’età di pensionamento è stata appena portata a 65 anni anche per le donne, intervenire nuovamente non sarebbe politicamente opportuno. Di questi e di altri argomenti attorno alla pensione a partire dai 66 anni discuteremo con: ANNA GIACOMETTI, consigliera nazionale PLR/GR JON PULT, consigliere nazionale PS/GR MARTIN CANDINAS, consigliere nazionale Centro/GR

14s
Feb 21, 2024
Cronaca di una morte annunciata

Una vita che si è spenta nonostante - o forse proprio per - l’attenzione dei media. Alexei Navalny il dissidente russo anti-Putin più noto a livello internazionale non è sopravvissuto alla sua condanna a 19 anni per estremismo, che si aggiungeva a un’altra pena di 9 anni che stava scontando in una colonia penale vicina al Circolo polare artico. Navalny da tempo faceva sentire la sua voce contro la corruzione di chi governa la Russia, da Vladimir Putin fino alle amministrazioni locali. Un personaggio scomodo, già scampato di misura nel 2020 ad un avvelenamento e che dopo essere stato curato all’estero era rientrato in patria per venir subito incarcerato. Con la sua morte ci si interroga non solo sui risultati e sull’eredità che lascia Navalny, ma anche sul cosa resta dell’opposizione democratica in Russia e sul valore delle prossime elezioni presidenziali previste fra un mese. Elezioni blindate per permettere a Vladimir Putin di stravincere. Ma allora quali sono le ragioni dietro l’offensiva dell’apparato statale contro ogni dissidenza a cominciare dall’accanimento contro Alexei Navalny? Ne discutiamo con: ANNA ZAFESOVA, giornalista de La Stampa e per vari anni corrispondente da Mosca YURII COLOMBO, giornalista di base a Mosca GIOVANNI SAVINO, professore all’Università di Napoli Federico II e specialista di storia della Russia

30m
Feb 20, 2024
Guerre e corsa al riarmo

Si potrebbe dire che sta sempre più diventando una questione di arsenali. Non per nulla il tema degli armamenti e del riarmo è stato al centro della Conferenza per la sicurezza che si è svolta in questi giorni a Monaco di Baviera. Un vertice giunto alla sua 60esima edizione che ha visto i principali leader del mondo confrontarsi sulla situazione geo-politica e militare del momento, dominata dalla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e dal conflitto tra Israele e Hamas. Per le cancellerie occidentali c’è al momento una priorità: aumentare le spese militari non solo per sostenere l’Ucraina ma anche per poter fornire ai propri eserciti i mezzi necessari a far fronte a scenari sempre più minacciosi, con Russia, Iran, Corea del Nord e Cina tra i sorvegliati speciali del momento. In questo contesto quale può essere il ruolo degli Stati Uniti, alla vigilia di un’elezione che potrebbe riportare Donald Trump alla Casa Bianca? E che dire della posizione dell’Unione europea e della Nato, in uno scenario in cui la diplomazia sembra aver perso la propria capacità di far tacere le armi? Sono alcuni degli interrogativi che affrontiamo in una puntata in cui guarderemo anche alla Svizzera - che a Monaco non è riuscita a mandare nemmeno un Consigliere federale – e al ruolo della neutralità in un contesto in cui il diritto internazionale viene sempre più spesso calpestato. Ospiti della puntata : GRETA CRISTINI, analista geo-politica e reporter, autrice del volume “Geo-politica, capire il mondo in guerra” ALESSANDRO COLOMBO, docente di relazioni internazionali all’Università degli Studi di Milano CLAUDIO BERTOLOTTI, analista e direttore di Start Insight, centro di studi strategici a Lugano In apertura di puntata le considerazioni di BETTINA MÜLLER, inviata RSI a Monaco di Baviera

30m
Feb 19, 2024